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Etimologicamente al nome di "Limina" viene data una duplice origine: secondo alcuni deriverebbe dal greco "Limnè" che significa "Palude", per via dei terreni acquitrinosi che si trovavano sul suo territorio; secondo altri dal latino "Limen" che sta per "Confine" in quanto delimitava di fatto i territori di Taormina e di Messina
Centro agricolo dei Peloritani meridionali, nel gruppo della montagna Grande, alle falde settentrionali del monte Galfa.
Il territorio del Comune è solcato dagli affluenti di destra della fiumara di Agrò per una superficie di km. 9.
Il paese che inizia col rione Giudecca si sviluppa in viuzze laterali di cui solo alcune transitabili con auto, mentre le altre sono costituite da scalinate che giungono fino alla parte alta del colle, chiamata contrada Nocellito.
Limina fu possesso di vari signori locali e passò dopo il 1599 alla famiglia Bonanno.
Nel 66 d. C. passò da Limina S. Filippo Siriaco o d'Agira e sostando in una contrada del paese denominata "Passo Murazzo" vi fondò una comunità cristiana.
Il Santo viene tutt'oggi solennemente festeggiato ogni anno nel mese di maggio ed anche il 16 agosto con una manifestazione religiosa tramandata da secoli che si può definire unica sotto l'aspetto della tradizione popolare e religiosa. In essa infatti si fondono visibilmente credenza popolare e profonda fede cristiana.
La presenza nel territorio di vasti boschi e pascoli, consente una notevole attività nei settori della zootecnia e dell'agricoltura i cui prodotti più importanti sono il frumento, le olive, le nocciole e le mandorle.